Reperti Archeologici Mefite presso Museo Irpino di Avellino
Gli scavi compiuti a partire dagli anni ‘50 hanno portato alla scoperta di numerosi reperti che attestano la presenza di un insediamento stabile almeno dal V al IV secolo d.C. Si tratta di un’importante testimonianza della cultura figurativa italica, dall'epoca sannitica all'influsso ellenistico sino alle soglie della romanizzazione. Il materiale recuperato e attualmente conservato nella sala V del Museo Irpino di Avellino, comprende oggetti d'ambra, oggetti d'oro, argento e bronzo, statuette fittili, ceramiche, ed ex-voto (es. mani e piedi votivi), armi in ferro e bronzo, vasellame e svariate monete antiche, testimonianza della provenienza dei fedeli e dell’ampia adesione al culto della Mefite. Tra i reperti più interessanti della stipe votiva della dea Mefite merita particolare cenno una splendida collana d’ambra. , datata V sec. a. C.. Il ritrovamento più importante è costituito dal gruppo delle Xoane, sculture lignee a figura umana, hermai o pseudohermai, del VI-V secolo A.C., giunte quasi intatte fino a noi grazie alla presenza nella Mefite di gas solforati che hanno svolto un'azione mineralizzatrice . Presso il Museo Irpino sono custodite 13 Xoane più o meno intere e tre frammenti, oltre ad una pàtera. Nella stipe votiva sono stati trovati anche numerosissimi bronzetti di bella fattura, provenienti quasi certamente da officine etrusche, e statuette fittili di lavorazione modesta. Nel Museo Irpino di Avellino sono conservati sei bronzetti riproducenti figure maschili, numerose statuette fittili raffiguranti diverse divinità, offerenti con cinghialetto o con pàtere, figure muliebri con bambini e guerrieri italici con corazza. Un esame dettagliato degli oggetti dimostra che ad un breve periodo di pura arte indigena ne subentra un altro, verso la metà del V sec., durante il quale vengono ad incontrarsi e si fondono motivi indigeni e greci. Dal lun. al ven 9.00-13.00 Mart e giov. 9.00-13.00/15.00-17.15